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Varianti progettuali

Contratti pubblici

Sui limiti entro cui è possibile per i concorrenti presentare varianti progettuali in sede di gara pubblica per l'affidamento di lavori
T.A.R. Veneto, Sez. 1, Sentenza 28 maggio 2013, n. 00777

Principio

Sui limiti entro cui è possibile per i concorrenti presentare varianti progettuali in sede di gara pubblica per l'affidamento di lavori.
1. In tema di gare pubbliche per l'affidamento di lavori, allorché la lex specialis di gara ammetta la proposta di varianti al progetto predisposto dalla stazione appaltante, “con i limiti previsti dal disciplinare”, tale previsione, sebbene non sia stata espressamente presidiata dalla sanzione dell’esclusione dalla gara, deve comunque essere intesa, sul piano logico-formale, nel senso che la proposizione di varianti non tassativamente contemplate nell’elenco predisposto dalla stazione appaltante debba necessariamente comportare l’esclusione dalla competizione del concorrente che non si sia uniformata alle prescrizioni contenute nel bando. Sarebbe, infatti, inutiliter data l’espressa elencazione nel disciplinare di gara delle varianti proponibili, se in caso di presentazione di varianti diverse da quelle contemplate nella lex specialis la commissione non escludesse l’impresa che le abbia proposte, e ciò per la decisiva considerazione che è stata la stessa stazione appaltante ad autovincolarsi valutando ex ante che l’opera sia realizzata con le precise caratteristiche definite in sede di progettazione esecutiva (cfr. T.A.R. Piemonte, sez. I, 25 settembre 2008, n. 2090).
2. Nelle gare pubbliche, ammettere che il seggio di gara possa derogare ex post a quanto stabilito nel bando e nel disciplinare di gara, equivarrebbe a consentire un’inammissibile violazione del principio dell’affidamento e della par condicio, avuto riguardo ai concorrenti che invece si sono attenuti alle prescrizioni del bando formulando un’offerta conforme alle previsioni del progetto esecutivo (ex multis, T.A.R. Piemonte, sez. I, 16 novembre 2009, n. 2553).

T.A.R. Veneto, Sez. 1, 28 maggio 2013, n. 00777
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