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Occupazione sine titulo di beni demaniali

Giurisdizione e competenza Demanio e patrimonio

Sussistenza della giurisdizione dell'A.G.O. nelle controversie attinenti a pretese creditorie dell'Amministrazione finanziaria, per somme che si assumano dovute in dipendenza della occupazione senza titolo di un bene del demanio
T.A.R. Sardegna, Sez. 1, Sentenza 8 ottobre 2013, n. 00623

Principio

Sussistenza della giurisdizione dell'A.G.O. nelle controversie attinenti a pretese creditorie dell'Amministrazione finanziaria, per somme che si assumano dovute in dipendenza della occupazione senza titolo di un bene del demanio

1. Allorquando la controversia abbia ad oggetto l'atto con cui l'Autorità demaniale domanda il pagamento di indennità per occupazione abusiva e parte ricorrente contesti somme che si affermano dovute a titolo di risarcimento del danno subito dall'amministrazione, al di fuori di un rapporto autoritativo, deve affermarsi la giurisdizione della magistratura ordinaria, come in tutti i casi nei quali le pretese dell'amministrazione riguardino somme dovute per l'occupazione senza titolo di beni del demanio come avvenuto nella specie. 
2. È devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario la controversia attinente a pretesa creditoria dell'Amministrazione finanziaria, per somme che si assumano dovute in dipendenza della occupazione senza titolo di un bene del demanio, pure se detta controversia riguardi sanzioni amministrative applicate a carico dell'occupante, ed insorga in via di opposizione ad ingiunzione di pagamento, dovendosi escludere sia la giurisdizione delle commissioni tributarie, venendo in discussione materia diversa da quelle di pertinenza delle stesse, sia quella del giudice amministrativo, trattandosi di problematica relativa a rapporti di dare - avere, senza alcuna interferenza su atti o provvedimenti relativi a concessione del bene pubblico (cfr. Cass. SS.UU. Civili, 19 novembre 2001, n. 14543).
3. La controversia avente a oggetto la debenza dell’indennizzo a titolo di occupazione abusiva di area demaniale appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario, riguardando essa i rispettivi diritti soggettivi delle parti nell’ambito di un rapporto paritetico; né rileva, in contrario, la prospettazione, da parte dell’occupante, dell’esistenza di una concessione desumibile dal comportamento per facta concludentia della p.a., tale prospettazione non potendo di per sé valere a mutare l’oggetto della controversia in un accertamento relativo all’esistenza di una concessione (cfr. Cass. Civ., sez. un., 8 luglio 2003, nr. 10731). In altri termini, in un caso del genere l’esistenza o meno della concessione addotta quale fatto impeditivo di una pretesa patrimoniale avanzata dall’Amministrazione può essere accertata incidentalmente dal giudice ordinario, non costituendo l’oggetto principale del giudizio (cfr. Cass. Civ., sez. un., 16 gennaio 2009, nr. 953). Ciò si ricava, del resto, sia dall’art. 5 della legge 6 dicembre 1971, nr. 1034, sia dall’art. 133, comma 1, lettera b), cod. proc. amm., i quali, nel devolvere al giudice amministrativo la cognizione esclusiva delle controversie relative ai rapporti di concessione di beni pubblici, riservano all’Autorità giudiziaria ordinaria quelle relative alle pretese patrimoniali ad esse connesse (indennità, canoni e altri corrispettivi), senza che rilevi il titolo in base al quale queste sono azionate (cfr. Cons. St., Sez. IV, 22 maggio 2012, n. 2948; nello stesso senso v. Cass. Civ., SS.UU., 5 marzo 2008, n. 5912).

T.A.R. Sardegna, Sez. 1, 8 ottobre 2013, n. 00623
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