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La decorrenza del dies a quo ai fini della notifica del verbale di accertamento.

Circolazione stradale

Sulla decorrenza del termine di 90 giorni utile, per la notifica del verbale di accertamento del superamento del limite di velocità, rilevato tramite autovelox.
T.A.R. Lombardia Milano, Sez. 3, Sentenza 7 giugno 2017, n. 01267

Premassima

L'art. 201 del Codice della Strada statuisce che il dies a quo di 90 giorni utile, per la notifica del verbale di accertamento del superamento dei limiti di velocità, decorre dal momento del compimento della ridetta infrazione e non dalla presa visione dei relativi fotogrammi da parte degli Agenti.



Principio

L'art. 201 del Codice della Strada statuisce che il dies a quo di 90 giorni utile, per la notifica del verbale di accertamento del superamento dei limiti di velocità, decorre dal momento del compimento della ridetta infrazione e non dalla presa visione dei relativi fotogrammi da parte degli Agenti.
L'art. 201 del Codice della Strada statuisce che il termine di 90 giorni utile, per la notifica del verbale avente ad oggetto l' infrazione rilevata per il tramite di autovelox del superamento dei limiti di velocità, decorre dal momento dell'accertamento della ridetta infrazione e non dalla presa visione dei fotogrammi da parte degli Agenti, fatta salva la necessità di acquisire ulteriori ed indispensabili informazioni. Sicchè nel verbale della Polizia Municipale deve essere indicato che il termine di notifica decorre o dall'accertamento, come indicato dalla legge, o dal giorno della commessa violazione (Fattispecie in cui é stato condannato il Comune per la notifica di verbali di accertamento di sanzioni amministrative oltre i 90 giorni dall'infrazione, stante la circostanza che detta notifica appariva oltremodo pregiudizievole, nella misura in cui costringeva il cittadino a dover presentare ricorso al Prefetto o al Giudice di pace territorialmente competente, nonostante la Polizia locale e lo stesso Comune fossero pienamente a conoscenza del superamento del termine de quo). 


T.A.R. Lombardia Milano, Sez. 3, 7 giugno 2017, n. 01267
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