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Informative antimafia interdittive

Sicurezza pubblica

Principi in tema di informative antimafia interdittive ai sensi dell’art. 10 D.P.R. n. 252/1998
Cons. St., Sez. 6, Sentenza 30 aprile 2013, n. 02361

Principio

Principi in tema di informative antimafia interdittive ai sensi dell’art. 10 D.P.R. n. 252/1998.

1. La finalità di prevenzione speciale cui partecipa l’istituto della informativa antimafia, che costituisce una sensibile anticipazione della soglia dell’autotutela amministrativa rispetto a possibili ingerenze della criminalità nell’attività del soggetto che beneficia di un contatto qualificato con una pubblica amministrazione, non richiede che sui fatti sintomatici di possibile condizionamento vi sia stato un accertamento istruttorio assimilabile a quello proprio della sede giurisdizionale.
2. Le informazioni raccolte dal Prefetto in relazione ad “eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi delle società o imprese interessate” possono consistere in elementi puramente indiziari, purchè il quadro dei dati raccolti riveli – come appunto nel caso in esame – l’attualità del pericolo di condizionamento nella scelte gestionali della società che si trovi in rapporto qualificato con la pubblica amministrazione.
3. Il provvedimento interdittivo ha natura vincolata, se adottato in esito ad una informativa prefettizia “tipica” (art. 4 del d.lgs. n. 490 del 1994 e art. 10 del d.P.R. n. 252 del 1998), in quanto in tal caso – ed a differenza di quanto accade nell’ipotesi di informativa “atipica”, adottata ai sensi dell’art. 1 septies d.l. 6 settembre 1982, n. 629, convertito nella legge 12 ottobre 1982, n. 726 – la misura interdittiva discende direttamente dal’atto prefettizio, senza alcuna possibilità di apprezzamento discrezionale dei fatti da parte dell’autorità destinataria della informativa, che è tenuta pertanto a ritirare, in confronto del soggetto gravato da indizi di infiltrazioni mafiose, l’atto ampliativo a suo tempo rilasciato (Cons. Stato, III, 14 settembre 2011 n. 5130; Cons. Stato, III, 7 settembre 2012, n. 4765).

Cons. St., Sez. 6, 30 aprile 2013, n. 02361
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