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Criterio della vicinitas

Giustizia amministrativa Urbanistica e edilizia

Legittimazione a ricorrere nei riguardi di provvedimento di sdemanializzazione. Criterio della vicinitas. Decorrenza del termine per impugnare titoli edilizi. Doglianze per perdita di luce, veduta, aria e visuale
T.A.R. Campania Napoli, Sez. 7, Sentenza 23 dicembre 2013, n. 05994

Principio

1. Legittimazione a ricorrere nei riguardi di provvedimento di sdemanializzazione. Criterio della vicinitas.
Nei riguardi di provvedimento di sdemanializzazione di porzione di suolo pubblico è legittimato a ricorrere il proprietario di immobile limitrofo alla particella oggetto della sdemanializzazione e della successiva alienazione. Questi non può considerarsi alla stregua di un quisque de populo rispetto a tali provvedimenti, in quanto titolare di una posizione differenziata e di un interesse qualificato rispetto alla scelta operata dalla P.A.

2. Decorrenza del termine per impugnare titoli edilizi. 
La decorrenza del termine decadenziale, in materia edilizia, non può essere di norma fatta coincidere con la data in cui i lavori hanno avuto inizio, in quanto per l'impugnazione dei titoli abilitativi edilizi il termine inizia a decorrere quando la costruzione realizzata rivela in modo certo ed univoco le essenziali caratteristiche dell'opera e l'eventuale non conformità della stessa al titolo o alla disciplina urbanistica. Ne deriva che, in mancanza di altri e inequivoci elementi probatori, il termine per l'impugnazione decorre non con il mero inizio dei lavori, bensì con il loro completamento (così Cons. Stato, Sez. IV, 5.1.2011, n. 18, secondo cui il termine per ricorrere in sede giurisdizionale da parte dei terzi avverso atti abilitativi dell'edificazione decorre da quando sia percepibile la concreta entità del manufatto e la sua incidenza effettiva sulla propria posizione giuridica; Cons. Stato, Sez. VI, 10.12.2010, n. 8705, ad avviso del quale il completamento dei lavori è considerato indizio idoneo a far presumere la data della piena conoscenza del titolo edilizio, salvo che venga fornita la prova di una conoscenza anticipata).

3. (segue): doglianze per perdita di luce, veduta, aria e visuale.
Nel caso in cui il ricorrenti lamenti, a cagione di opere edilizie assentite dall'AC, la perdita di luce, veduta, aria e visuale, cagionato da incremento di volumi, mutamento di sagoma e complessiva alterazione dello stato dei luoghi, il termine per ricorrere avverso gli atti di assenso non può che decorrere dal completamento delle opere assentite. Qualora si trattasse, invece, di tutte opere interne all’immobile, il ricorso dovrebbe essere dichiarato inammissibile per carenza di interesse, stante l’assenza di lesività di tali opere rispetto alla sfera giuridica del ricorrente, proprietario di un fondo confinante.

T.A.R. Campania Napoli, Sez. 7, 23 dicembre 2013, n. 05994
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