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Autotutela

Atto amministrativo e silenzio della P.A.

Motivazione del provvedimento di annullamento d’ufficio di un atto amministrativo
Cons. St., Sez. 4, Sentenza 19 marzo 2013, n. 01605

Principio

1. Motivazione del provvedimento di annullamento d’ufficio di un atto amministrativo.
1.1. L’annullamento d’ufficio di un atto amministrativo è il risultato di un’attività discrezionale dell’Amministrazione e non deriva in via automatica dall’accertata originaria illegittimità dell’atto essendo altresì necessaria una congrua motivazione in ordine alla sussistenza dell’interesse pubblico alla reintegrazione del preesistente stato di legalità. In particolare, la giurisprudenza amministrativa è assolutamente granitica nel precisare che l’interesse alla reintegrazione dell’ordine pubblico deve essere specificato e dimensionato in relazione alle esigenze concrete ed attuali, avuto riguardo anche gli interessi privati che militano in senso opposto, senza peraltro ricorrere in sede di motivazione a clausole di stile (ex multis, Cons. Stato VI 17 febbraio 2006 n.671); tanto più nei casi in cui il procedimento di autotutela sia avviato a distanza di tempo dall'adozione del provvedimento originario.
1.2. Viola i principi che regolano l'esercizio del potere di autotutela, il provvedimento che nella parte narrativa si limiti ad un lapidario accenno alla necessaria prevalenza, nella valutazione comparativa, dell’interesse pubblico alla conservazione dello stato dei luoghi, nel che è ravvisabile una semplicistica formula stereotipa.

Cons. St., Sez. 4, 19 marzo 2013, n. 01605
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