Autorizzazione paesaggistica

1. In tema di autorizzazione paesaggistica, il parere della Soprintendenza è vincolante (art. 146, comma 5, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante «Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137»). Lo stesso decreto dispone che l’autorizzazione può essere rilasciata direttamente dalla Soprintendenza qualora l'amministrazione competente per il rilascio non vi abbia provveduto (art. 159, comma 4).

2. Le valutazioni tecniche possono essere sindacate esclusivamente nel caso in cui le stesse risultino contrarie al principio di ragionevolezza tecnica (cfr. Cons. Stato, Sez. VI, 2 maggio 2012, n. 2521).

3. Legittimamente la Soprintendenza autorizza la realizzazione di strutture precarie nell’ambito di stabilimenti balneari a condizione che le stesse vengano rimosse al termine della stagione estiva «per il godimento del mare e delle zone interessate dal vincolo paesaggistico». La predetta autorizzazione, adeguatamente motivata, non risulta contraria al principio di ragionevolezza, atteso che i contesti, estivo e invernale, in cui gli stabilimenti si inseriscono sono diversi, il che implica che differente può essere l’impatto che un manufatto può avere a seconda del periodo che viene in rilievo (cfr. Cons. Stato, sez. VI, 7 settembre 2012, n. 4759). 

4. Il carattere stagionale dell'atto di assenso si giustifica anche alla luce di un complessivo bilanciamento degli interessi rilevanti e in considerazione che l’incidenza sull’ambiente è comunque temporalmente limitata (cfr. Cons. Stato, sez. VI, 7 settembre 2012, n. 4759).