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Abusi edilizi

Urbanistica e edilizia

Sull’acquisizione automatica o ex lege al patrimonio comunale delle opere abusivamente eseguite e dell’area di sedime una volta accertata l’inottemperanza nei termini di legge all’ordinanza di demolizione
T.A.R. Puglia Bari, Sez. 3, Sentenza 16 settembre 2013, n. 01325

Principio

Sull’acquisizione automatica o ex lege al patrimonio comunale delle opere abusivamente eseguite e dell’area di sedime una volta accertata l’inottemperanza nei termini di legge all’ordinanza di demolizione

1. In tema di abusi edilizi, la configurazione del procedimento sanzionatorio risulta compiutamente tipizzata dall’ordinamento e prevede l’acquisizione automatica o ex lege al patrimonio comunale delle opere abusivamente eseguite e dell’area di sedime una volta accertata l’inottemperanza nei termini di legge all’ordinanza di demolizione. L’effetto acquisitivo ex lege comporta quanto all’an l’esclusione di qualsivoglia discrezionalità in capo all’Amministrazione e porta a configurare l’acquisizione come atto dovuto.
2. Unico discrimine rilevante consiste nella considerazione della esatta individuazione dell’area di sedime, atteso che se tale esatta individuazione risulta preventivamente effettuata da parte del Comune in sede di ordinanza di demolizione, il successivo provvedimento di acquisizione al patrimonio comunale va considerato come atto meramente dichiarativo e ricognitivo di un effetto maturato ex lege con conseguente possibilità di procedere direttamente alla trascrizione in favore del Comune.
3. Qualora l'esatta individuazione della superficie dell’area di sedime da acquisire non sia stata effettuata dal Comune in sede di ordinanza di demolizione, tale accertamento dovrà essere eseguito successivamente e/o contestualmente all’ordinanza di acquisizione al patrimonio comunale, la quale in tal caso – e a tali limitati fini – avrà natura di provvedimento costitutivo, con conseguente possibilità di contestazione limitatamente alla quantificazione della superficie dell’area di sedime, atteso che la legge consente sul punto di procedere all’acquisizione dell’area di sedime nel limite massimo di dieci volte l’area interessata dall’abuso, residuando pertanto sotto tale profilo uno spazio di discrezionalità in capo all’Amministrazione tale da precludere la configurazione del provvedimento acquisitivo come atto meramente ricognitivo e dichiarativo (e in quanto tale altresì privo di autonomi profili di lesività).
4. È illegittima l'ordinanza con cui il Comune, in luogo di procedere all’acquisizione gratuita al patrimonio comunale delle opere abusive, previa esatta individuazione dell’area di sedime da acquisire (ove risulti che tale determinazione non sia stata effettuata in sede di ordinanza di demolizione), ha disposto l’annullamento d’ufficio della precedente ordinanza di demolizione e ingiunto nuovamente la demolizione medesima, eludendo in tal modo la doverosa conclusione del procedimento sanzionatorio degli abusi edilizi così come esaustivamente delineato dalla normativa di riferimento.

T.A.R. Puglia Bari, Sez. 3, 16 settembre 2013, n. 01325
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