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Interlocuzione dialettica nella democrazia amministrativa

Atto amministrativo e silenzio della P.A. Giustizia amministrativa

1. Abusi edilizi. Ingiunzione a demolire. Inottemperanza. Attività conseguente. È doverosa. Omissione. Ricorso avverso il silenzio da parte di proprietario di fondo confinante con quello inciso da abusi. Legittimazione. Sussiste. 2. (segue): domanda di sanatoria. Presentazione. Obbligo di interlocuzione a carico della PA nei confronti del proprietario del fondo confinante con quello inciso da abusi. Sussiste.
T.A.R. Campania Napoli, Sez. 7, Sentenza Breve 7 novembre 2014, n. 05755

Principio

1. Abusi edilizi. Ingiunzione a demolire. Inottemperanza. Attività conseguente. È doverosa. Omissione. Ricorso avverso il silenzio da parte di proprietario di fondo confinante con quello inciso da abusi. Legittimazione. Sussiste.
1.1. Ove l'A.C. abbia adottato ingiunzione a demolire opere abusive, omettendo però di assumere atti e provvedimenti sanzionatori contemplati dall’art. 31, commi 3, 4, 5 e 6 del D.P.R. n. 380/2001, procedendo altresì ad acquisire al patrimonio comunale i manufatti abusivi e l’area di sedime, il proprietario di un'area o di un fabbricato, sulla cui sfera giuridica incide dannosamente il mancato esercizio dei poteri ripristinatori e repressivi relativi ad abusi edilizi da parte dell'organo preposto, è titolare di un interesse legittimo all'esercizio di detti poteri e può pretendere, se non vengono adottate le misure richieste, un provvedimento che ne spieghi le ragioni (cfr. Cons. St., IV, 2 febbraio 2011 n. 744).
1.2. Successivamente all'emanazione dell'ingiunzione a demolire ex art. 31 d.P.R. n. 380/2001, sussiste in capo all'A.C. l'obbligo di adottate i provvedimenti e le attività sanzionatorie di cui all’art. 31 del D.P.R. n. 380/2001, una volta decorsi i 90 giorni accordati per la spontanea rimozione delle opere contestate come abusivamente realizzate con l’ordinanza a demolire.
1.3. Nell’attuale democrazia amministrativa fondata sulla piena interlocuzione dialettica fra Potere pubblico e cittadini, a fronte della richiesta del privato (legittimante qualificato) volta ad ottenere un comportamento materiale da parte della amministrazione, quale quello di eseguire concretamente un ordine demolitorio relativamente ad opere la cui abusività è stata in precedenza acclarata, la silente inerzia serbata dall'amministrazione è certamente da qualificarsi illegittima (cfr. Tar Campania, Napoli, VIII, 6.8.2013, n. 4099).

2. (segue): domanda di sanatoria. Presentazione. Obbligo di interlocuzione a carico della PA nei confronti del proprietario del fondo confinante con quello inciso da abusi. Sussiste.
Laddove risulti che, successivamente alla notifica dell'ingiunzione a demolire, il proprietario del bene abusivo abbia presentato domanda di accertamento di conformità ex art. 36 d.P.R. n. 380/2001, l'A.C. avrebbe dovuto notiziare il privato, che aveva ritualmente sollecitato l'esercizio dei poteri di polizia edilizia, dell'avvenuta presentazione della domanda di sanatoria e, quindi, la medesima A.C., una volta scaduto il termine per pronunciarsi sulla stessa in modo espresso ovvero per il maturarsi del silenzio diniego, avrebbe dovuto dare corso agli adempimenti di competenza. La presentazione della domanda di sanatoria non elide l’obbligo della amministrazione di interloquire fattivamente con gli interessati in ordine agli sviluppi di quella pratica amministrativa.

T.A.R. Campania Napoli, Sez. 7, 7 novembre 2014, n. 05755
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