Accertamento della natura demaniale di un'area

1. La giurisdizione va determinata in base alla reale natura delle situazioni soggettive controverse, e non già in base alla prospettazione delle parti.

2. Allorquando il thema decidendum – quale risulta dalla compenetrazione tra petitum e causa petendi – consista direttamente e principalmente nello stabilire l’appartenenza dei beni demaniali oggetto di regolamentazione regionale in tema di concessioni in aree demaniali per l’attività di allevamento di molluschi bivalvi in laguna, viene in questione il presupposto legittimante l’adozione dell’atto regolamentare costituito dalla titolarità della laguna e non la correttezza dell’esercizio del potere regolamentare in ordine al rilascio delle concessioni demaniali in tale area da parte della Regione. La pretesa attorea è dunque volta sostanzialmente all'accertamento della proprietà comunale dell'area in questione, previa negazione della demanialità – statale ed ora regionale (allo Stato in forza della legge 5 marzo 1963, n. 366, dell’art. 822 del Codice civile e dell’art. 28 del Codice della navigazione e, ora, alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in forza del d.lgs. 25 maggio 2001, n. 265) - dell'area stessa.

3. La controversia relativa alla determinazione della natura demaniale (nel caso: demanio regionale) o privata (nel caso: comunale) di un’area rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, concernendo essa l’accertamento dell’esistenza e dell’estensione della demanialità ovvero una questione di diritto soggettivo (Cfr., sul principio, ex pluribus, Cass civ, SS.UU, 13 ottobre 1980, n. 5457; T.A.R. Calabria, 30 aprile 1999,n. 575; T.A.R. Lazio II, 24 febbraio 1994, n.240; T.A.R. Calabria, Reggio Calabria 2 giugno 1993, n. 403; T.A.R. Sicilia, Catania, 4 maggio 1987, n. 652; in termini, sulla demanialità marittima, Cons. St., VI, Ord. caut., 12 marzo 2002, n. 996; VI, 29 maggio 2002, n. 2972; T.A.R. Calabria, Reggio Calabria, 20 dicembre 2001, n. 1338, 28 ottobre 1999, n. 1368 e 2 giugno 1993, n. 403).